Mi piace dire: "Non pretendiamo di avere il 'miglior' territorio, ma lavoriamo per esprimere il 'meglio' del nostro territorio".
Soprattutto, noi siamo viticoltori. Da quando Jean-Luc è entrato a far parte della tenuta Pasquet nel 1971, le viti hanno svolto un ruolo unico. In precedenza, la tenuta dello zio Albert aveva 6 ettari di vigneto sui 9 ettari coltivati. Inoltre, tutta la nostra area geografica (a sud della Grande Champagne e della Petite Champagne) era costituita da aziende agricole e allevamenti misti, dove la vite rappresentava spesso solo 1/4 della superficie coltivata.
Negli anni '60, la rivoluzione chimica si presentò come la soluzione salvatrice per l'agricoltura, e in particolare per la viticoltura: niente più paura ossessiva di peronospora, oidio, marciume nero... niente più duro lavoro manuale contro le erbe infestanti, niente più paura di un terreno impoverito e di piccoli raccolti.
Naturalmente Jean-Luc, alle prime armi, ha iniziato la sua attività con l'uso di prodotti fitosanitari, diserbanti e fertilizzanti chimici, sotto la consulenza "indispensabile" di personale tecnico commerciale.